BERTONE AL SALONE DI GINEVRA 2007 - BARCHETTA FIAT: ritorno alle origini
Bertone celebra il 95° anniversario di attività presentando la concept car Barchetta. Realizzata sulla base della Fiat Panda 100 HP, di cui riprende il pianale e la meccanica, Bertone Barchetta è una sportiva scoperta a due posti “secchi” che si richiama alle vetture da corsa italiane degli anni Cinquanta. In questo caso, il riferimento esplicito è alla Fiat 500 carrozzata “barchetta” dal giovane Nuccio Bertone nel 1947 in esemplare unico per uso agonistico personale.
La decisione di celebrare il 95° anniversario con un modello minimalista e sofisticato al tempo stesso è perfettamente coerente con la filosofia Bertone. Infatti, fin dalle proprie origini, l’Azienda ha saputo interpretare le vetture dei costruttori italiani con raffinate ricerche di stile, che ne valorizzavano la personalità ed i contenuti tecnologici, con una passione tutta particolare per la sportività.
La scelta del marchio Fiat per celebrare il 95° anniversario è stata per Bertone una scelta naturale ed emozionale. Naturale: perché Fiat è il marchio italiano per eccellenza. Emozionale: perché la nascita di Bertone come carrozziere di vetture “speciali” è intimamente legata alla storia del marchio Fiat. Infatti lo storico rapporto di collaborazione fra le due Aziende dura da più di ottanta anni, e ha dato vita ad oltre cinquanta modelli fra concept, pezzi unici e vetture di serie, tutte di grande successo, dalla 850 Spider alla X1/9, dalla Ritmo Cabrio alla Punto Cabrio.
- L’impostazione stilistica
Bertone Barchetta nasce da scelte stilistiche innovative, che tuttavia richiamano la tradizione storica dell’Azienda. Il corpo vettura, compatto e muscoloso, con una linea di cintura alta e tesa, è definito da due gusci di alluminio collegati da un’ampia superficie vetrata, che attraversa le portiere, si estende all’attacco del cofano e origina il parabrezza avvolgente e basso.
A prima vista l’effetto è quello di un corpo in tensione, caratterizzato da masse fluide e tagli netti, che originano proporzioni classiche e molto dinamiche. Il risultato è una vettura che, come nella migliore tradizione Bertone, si colloca completamente al di là e al di sopra delle mode, facendo tendenza a sé grazie ad uno stile spregiudicato e avveniristico, che proietta nel futuro, con grintosa eleganza e garbata ironia, quel concetto di barchetta storicamente depositato nella leggenda dell’automobilismo sportivo italiano.
- L’esterno
Il guscio superiore è interamente battuto e lucidato a mano dai maestri battilastra che ancora oggi lavorano in Bertone. Si tratta di un unico pezzo d’alluminio che, come un mantello, si estende dall’estremità del cofano anteriore, avvolge la parte superiore delle fiancate, i passaruota posteriori e si “chiude” sullo specchio di coda. In fiancata, all’altezza del passaruota posteriore, il foglio d’alluminio si torce producendo un muscolo che defluisce nel volume di coda. Uno stilema tipicamente Bertone, che conferisce alla vista d’insieme una carica di sportiva aggressività.
Il guscio inferiore è originato dall’ampia minigonna aerodinamica rastremata verso il passaruota posteriore, che concorre allo slancio ottico della fiancata.
La scelta di estendere la vetratura alle portiere risponde a criteri funzionali ed emotivi. Funzionali in quanto si migliora la visibilità sulla strada. Emotivi in quanto
tale soluzione permette di enfatizzare quella sensazione di libertà che solo la guida a cielo aperto è in grado di regalare.
Le porte, che si aprono all’indietro ad elitra inversa e sono incernierate intorno al passaruota posteriore, sono un brevetto Bertone. Tale scelta conferma l’attenzione storica dell’Azienda per questo tema specifico dell’accesso a bordo, interpretato sempre con soluzioni sorprendenti, dalla carlinga della Testudo (1962) alle doppie ali di gabbiano della Marzal (1967), dal parabrezza mobile della Stratos 0 (1970) al movimento a scrigno della Villa (2005).
Il frontale evidenzia gruppi ottici a led ed una calandra chiusa “galleggiante” intagliata nella lamiera. La linea di salita del cofano è interrotta dallo sfiato d’aria per il motore. Il volume posteriore è
incorniciato dalle ottiche a led che ne valorizzano l’estensione muscolare in larghezza. Al centro del volume di coda è ricavato un piccolo vano portabagagli il cui coperchio è rivestito nella stessa pelle degli interni.
- L’abitacolo
L’abitacolo, delimitato dal parabrezza avvolgente e dal roll-bar posteriore di protezione, arredato con sofisticato minimalismo e cura per ogni dettaglio si ispira direttamente alla Fiat 500 barchetta del 1947. I sedili anatomici, rivestiti in cuoio naturale, sono intagliati direttamente all’interno della lamiera e sono fissi. Fra i due sedili è stata ricavata un’area console che ospita un cassetto portaoggetti e una presa per l’attacco di un’eventuale iPod.
La plancia, scorrevole e ancorata a due binari laterali a vista, è verniciata in bianco lucido. La strumentazione è essenziale e di immediata lettura: tachimetro, temperatura dell’acqua, dell’olio e livello della benzina.
Il ricircolo dell’aria all’interno dell’abitacolo è aiutato da due ventilatori scoperti centrali, rivestiti da una griglia di protezione. La leva del cambio è ricavata da un blocco di alluminio lucidato a mano. Come sulle barchette da corsa, i comandi di rimando sono scoperti e a vista.
- Dimensioni
Lunghezza: 3.585 mm
Larghezza: 1.705 mm
Altezza: 1.090 mm
Passo: 2.300 mm
Ruote: in lega da 20”
Pneumatici: Pirelli 225/30 R20
- Si ringrazia la Pirelli Spa
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