GP del Bahrain - Gilles Simon: "Sakhir è un circuito molto impegnativo per quel che riguarda i propulsori"
Felipe Massa e Kimi Raikkonen in questo weekend avranno entrambe nuovi motori, cosa che permetterà ai due alfieri della Scuderia Ferrari Marlboro di affrontare al meglio questo terzo appuntamento della stagione, specie in considerazione del fatto che Malesia e Bahrain sono per i V8, tradizionalmente, due tra le gare più impegnative dell'intera stagione.
Il parziale disappunto degli uomini della Scuderia Ferrari Marlboro, riguardo alle prestazioni palesate dalla F2007 in Malesia non è ascrivibile in alcun modo ai problemi di surriscaldamento del propolsure che qualcuno aveva ventilato all'indomani del GP di Sepang, come ci spiega lo stesso responsabile dei propulsori di Maranello Gilles Simon. "Abbiamo effettuato diversi test a Sepang, nelle settimane immediatamente precedenti la gara, test nei quali, con temperature analoghe a quelle in cui si è disputato il Gran Premio, non si sono manifestati problemi derivanti dalla perdita di efficienza aerodinamica, causata dalle maggiori dimensioni delle aperture posteriori della carrozzeria, necessarie ad assicurare il corretto smaltimento termico", ha dichiarato il tecnico francese.
"Siamo assolutamente certi di non avere nessun problema di smaltimento termico. La parziale perdita del liquido di raffreddamento, fuoriuscito da un condotto di giunzione tra motore e radiatore, patita da Kimi in Australia, ci ha costretto a far girare il propulsore a temperature inferiori, per non correre rischi, cosa che invece non è stato assolutamente necessario fare con quello di Felipe".
Gli effetti di correre in condizioni di caldo così torrido non sono però tutte esclusivamente negative: "sicuramente vi è la difficoltà di assicurare al propulsore un adeguata ventilazione ma, dal lato opposto, bisogna considerare che l'aria è meno densa. In termini pratici, per quanto riguarda la Malesia, ciò ha significato una perdita di Potenza stimabile nell'ordine dei 30, 40 cavalli rispetto all'Australia, con però un' usura decisamente inferiore per quanto riguarda gli organi interni come, per esempio, valvole e pistoni".
Per il 2007, il regolamento FIA ha stabilito che le specifiche del propulsore devono restare congelate rispetto a quelle utilizzate sulle unità che hanno disputato le ultime due gare della scorsa stagione. "Nel nostro caso si è trattato di utilizzare le specifiche presenti sul motore utilizzato per la terz'ultima gara della stagione, quella disputata in Cina - ha aggiunto Simon -, dato che in Brasile abbiamo impiegato un propulsore destinato a durare esclusivamente per quel weekend. Dopo di che, abbiamo ricevuto una lista di componenti sui quali eravamo autorizzati ad intervenire per ottimizzare le prestazioni del nostro propulsore, sempre e comunque entro il limite massimo di rotazione fissato in 19.000 giri. Abbiamo dovuto portare a termine un'incredibile mole di lavoro per cercare di condensare un anno di sviluppo in poche settimane." Con lo sviluppo dei motori congelato il team di sviluppo dedicato ai V8 ha dovuto guardare altrove per cercare di utilizzare le sue competenze in maniera differente?
"Adesso che lo sviluppo è fermo, abbiamo dovuto riorganizzare il nostro gruppo per poter utilizzare al meglio le competenze di questi tecnici ", ha confermato Simon". Un'altra area sulla quale possiamo continuare a portare avanti gli sviluppi è quella delle benzine, specie perchè in questo ambito, al pari dei lubrificanti, possiamo contare sul grande apporto e sull'insostituibile esperienza della Shell. Da ultimo, abbiamo rivisto anche l'organigramma delle persone che collaborano al programma GT, oltre a lavorare sugli sviluppi delle nostre future unità stradali, in collaborazione con Jean-Jacques His, capo della Divisione Motori GT".
"Anche il Bahrain comunque è un circuito molto impegnativo per quel che riguarda i propulsori, a tal proposito, basti pensare che si spende oltre il 70% del tempo con la farfalla del motore completamente aperta, quando in Malesia siamo arrivati al massimo intorno al 60%", ha rivelato lo stesso Simon. "Sakhir è il più impegnativo tra i tracciati non iper veloci, tipo Monza, per intenderci. E' più impegnativa di Barcellona, per esempio, che resta comunque uno dei punti di riferimento in questa tipologia di circuiti. Fortunatamente, conosciamo Sakhir molto bene, per averci completato l'equivalente di otto Gran Premi con un totale di quattro motori utilizzati. Oltre alle problematiche connesse all'usura congenita di cui sopra, in Bahrain bisogna anche prestare particolare attenzione alla sabbia che può pericolosamente infiltrarsi nelle componenti vitali del propulsore".
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