Kimi Raikkonen: "Una sosta per ricaricare le batterie"
Kimi Raikkonen, come tutti i piloti di Formula 1, ha iniziato un breve periodo di vacanza nella pausa concessa dal calendario iridato dopo il Gran Premio d'Ungheria. Ieri Kimi ha partecipato ad un evento media organizzato dalla Shell a Helsinki e poi è volato a Pori per visitare una fabbrica dove vengono costruite le piattaforme petrolifere off-shore che la Shell utilizza nel Golfo del Messico. "C'era bisogno di una sosta, credo che tutti l'aspettassero con ansia" - ha dichiarato Kimi - "Spesso fa bene lasciarsi tutto alle spalle e pensare solo a rilassarsi. Ancora una volta non ho programmato nulla di speciale per queste due settimane: farò quello che mi andrà di fare, giorno per giorno. Magari giocherò un po' a golf, andrò al mare ma, soprattutto, mi riposerò. L'estate in Finlandia è perfetta: è il momento di godersela. Quattro gare nelle ultime sei settimane sono state stressanti e spero che anche i ragazzi della squadra possano prendersi una piccola pausa, anche se so che a Maranello si continua a lavorare senza sosta."
E' chiaro che a Kimi sarebbe piaciuto andare in vacanza dopo un successo ma a Budapest è arrivato solo un secondo posto. "Se c'era un pilota che non doveva starmi davanti era proprio Hamilton: ora il mio distacco nei suoi confronti è salito fino a venti punti. Ho fatto tutta la corsa in seconda posizione, alle spalle del pilota inglese. Avevamo un buon ritmo e una buona velocità: se avessi potuto girare con pista libera sarei andato sicuramente molto più forte. Prima dell'ultimo giro ho rallentato leggermente per crearmi dello spazio davanti e poi fare un giro veloce, tanto per vedere quale tempo avrei potuto fare: abbiamo avuto la conferma che potevamo andare più forte! Hamilton è un ottimo pilota e non ha commesso errori: ho atteso che facesse una sbavatura ma non è accaduto e non ho mai avuto la chance di superarlo. Sapevamo dopo le qualifiche di avere una buona macchina in gara ma, al momento del primo pit-stop abbiamo cercato di indovinare quanta benzina avrebbe messo la McLaren per cercare di superarli dopo ma non siamo riusciti a centrare l'obiettivo. Non mi piace fare delle corse in cui si resta sempre alle spalle di qualcuno: diventano noiose. Sicuramente all'Hungaroring le gare sono impegnative ma bisogna partire davanti per vincere."
Nonostante la situazione in classifica non sia molto confortante, Kimi non dà nulla per perduto: "Il campionato non è finito, questo è sicuro. Il distacco dal leader è rimasto sostanzialmente immutato ma non bisogna mollare. Abbiamo un'ottima macchina e credo che l'Hungaroring sia stato l'ultimo circuito in cui ci potevamo attendere di essere in svantaggio rispetto alla McLaren. Quando abbiamo vinto, come a Magny-Cours e a Silverstone, abbiamo riguadagnato terreno e sono certo che, una volta tornati su piste dalle caratteristiche simili, potremo essere molto più competitivi. Istanbul, Monza e Spa-Francorchamps, dove ci sono lunghi rettilinei e curve veloci, dovrebbero esaltare le caratteristiche della F2007. Insieme a Felipe dovremo cercare di portare a casa delle belle doppiette. So che è difficile vincere sei gare di seguito ma dobbiamo provarci. Se avremo un po' di fortuna, allora potremo riagguantare i battistrada."
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