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28 August 2007

Passo dopo passo

Maranello, 28 agosto 2007

Kimi Raikkonen è da stamattina in pista a Monza per la prima di tre giornate di prove che la Scuderia Ferrari Marlboro svolgerà, insieme a quasi tutte le altre squadre, sulla pista brianzola in vista del Gran Premio d'Italia. Prima di risalire a bordo della sua F2007, Kimi ha affidato al suo sito e a quello della sua squadra le sue riflessioni dopo la gara di Istanbul. "Prima di tutto, le cose positive. Sono andato in Turchia sperando di poter ridurre il distacco dal leader e così è stato" - ha detto Kimi - "In tutta onestà, credevo che una riduzione di quattro punti sarebbe stata verosimile se avessimo fatto tutto alla perfezione: non è stato così ma, in un modo o nell'altro, il distacco è effettivamente sceso di quattro lunghezze. Questa è stata la cosa migliore del fine settimana. Mi viene sempre chiesto dopo ogni gara come andrà il campionato e la mia risposta è sempre la stessa: dobbiamo aspettare l'ultima corsa in Brasile per dirlo, perché tutto può accadere. Istanbul ne è stato l'esempio: Hamilton stava andando verso la conquista di un buon bottino di punti ma, improvvisamente, gli ha ceduto uno pneumatico; è vero che ha comunque fatto dei punti ma non tanti com'era nelle sue aspettative.

E' chiaro che lui ce la metterà tutta fino alla fine ma noi faremo altrettanto. Non bisogna dare nulla per scontato e dobbiamo spingere al massimo, gara dopo gara. Sapevo che la gara sarebbe andata in questo modo sin dalle qualifiche. Se il sabato fosse andato tutto bene, allora avrei potuto fare la pole. Invece, una volta battuto dal mio compagno di squadra, sapevo che le mie carte me l'ero già giocate. Quando sai con esattezza il momento in cui il tuo compagno fa il pit-stop c'è poco da fare, soprattutto se sei tu a doverti fermare prima di lui. La Formula 1 di oggi è così: chi è davanti detta legge, soprattutto se si è sulla stessa strategia. Con queste macchine è praticamente impossibile star dietro ad una vettura alla ricerca di una possibilità di sorpassare: ci sono troppe turbolenze e ogni volta che ci si avvicina si sente un forte sottosterzo. Per sorpassare bisogna essere un secondo più rapidi della vettura che ti sta davanti oppure approfittare di un errore del pilota. Sono arrivato una sola volta davvero vicino a Felipe ma eravamo alla fine del secondo stint. La mia macchina era davvero molto, molto buona: avrei potuto andare ben più veloce di quanto non sia andato. La cosa più importante era però che la squadra conquistasse il miglior risultato possibile e non c'era quindi motivo di prendere degli stupidi rischi. In ogni caso, abbiamo ridotto il distacco: è quello che volevamo ma, così come a Budapest, la mia gara è stata piuttosto noiosa. Ripensare a che cosa poteva essere fatto in maniera diversa non cambia nulla. Ho fatto un errore all'ultimo tentativo in Q3 e ne ho pagato le conseguenze. Spero che la prossima volta riusciremo a fare tutto il weekend in maniera perfetta."
Kimi ha concluso con uno sguardo sull'immediato futuro: "Ci aspetta Monza, dove dobbiamo spingere al massimo, come sempre. Credo che la Ferrari avrà una macchina molto competitiva anche lì, per la gara di casa. Per me sarà la prima volta a Monza da ferrarista: devo dire che sento già la differenza rispetto al passato, anche se devo dire che ho sempre avuto un bel rapporto con i tifosi italiani. Sarebbe bello vincere e festeggiare insieme! Sarà dura: so, per esperienza, che la McLaren lì va sempre molto forte, non per caso l'anno scorso conquistai la pole. Detto questo, andiamo a Monza per vincere."

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