AERODINAMICA: NON SOLO VELOCITA’ DI PUNTA
Questa è la ragione per cui Ducati Corse investe ingenti risorse per migliorare la prestazione aerodinamica della sua Desmosedici: fino ad oggi il V4 a quattro tempi dell’azienda bolognese, capace di raggiungere i 340 km/h, ha totalizzato quasi 1100 ore di galleria del vento.
Prima di scendere in pista per la prima volta (Suzuka 2003), la Desmosedici era stata sottoposta a 120 ore di galleria del vento. I miglioramenti realizzati con i test più recenti sono ovviamente meno eclatanti rispetto a quelli della prima fase del progetto Desmosedici, ma non per questo meno importanti.
“I vantaggi guadagnati migliorando la penetrazione aerodinamica possono non essere ingenti – dice Filippo Preziosi, Direttore Tecnico di Ducati Corse – ma sono pure sempre importanti. Un esempio? Un vantaggio di cinque centesimi a giro, intervallo decisamente piccolo e anche difficile da quantificare, dopo 20 giri si trasforma in un vantaggio di 1 secondo, il che può voler dire finire davanti o dietro a un altro pilota”.
L’aerodinamica però non serve solo ad aumentare la velocità di punta: è un’arma importante anche per il contenimento dei consumi, per la stabilità a velocità elevate e per una buona maneggevolezza nei veloci cambi di direzione. Questi quattro fattori sono ben chiari agli ingegneri di Ducati Corse che, circa una volta al mese, si recano in galleria del vento. Dopo averne utilizzate diverse negli ultimi dieci anni, attualmente hanno scelto un wind-tunnel inglese che, nonostante sia stato originariamente concepito per le auto, hanno imparato a sfruttare con profitto. Con loro è sempre presente Alan Jenkins, consulente aerodinamico di Ducati Corse già da prima della nascita del progetto Desmosedici, che ha portato al Reparto Corse di Borgo Panigale una lunga esperienza maturata, tra l’altro, anche in F1, dove ha lavorato anche per i Team McLaren, Stewart e Prost.
Ad ogni test in galleria del vento vengono montate e valutate nuove parti della carena, prodotte mediante prototipazione rapida. Essendo il pilota una componente fondamentale del comportamento della moto in pista, la maggior parte dei test viene effettuata con l’aiuto del collaudatore ufficiale di Ducati Corse Vittoriano Guareschi. Talvolta, invece, viene utilizzato un manichino.
Un paio di volte all’anno, infine, vengono coinvolti nei test aerodinamici anche i piloti ufficiali del Ducati Marlboro Team Loris Capirossi e Carlos Checa.
La prestazione della Desmosedici in rettilineo è davvero incredibile, ma la ricerca della massima velocità di punta non è mai stata la priorità di questo progetto.Ad esempio migliorare la penetrazione aerodinamica vuol anche dire ridurre i consumi di carburante, cosa non da poco, soprattutto in seguito alla riduzione della capacità dei serbatoi, novità introdotta questa stagione.
Come sempre accade però, esiste un rovescio della medaglia e in questo caso un abbassamento dell’indice di penetrazione aerodinamico può compromettere la prestazione globale in altre aree. Preziosi aggiunge: “Progettare una moto velocissima in rettilineo può indurre a realizzare un’aerodinamica che penalizza la prestazione in condizioni diverse, come ad esempio le chicanes, oppure la sensibilità al vento laterale e la stabilità dell’anteriore”.
Cercare di migliorare la prestazione in curva anche attraverso lo studio aerodinamico è altrettanto importante che raggiungere la massima velocità possibile sul dritto. Ciò è ancor più vero ora che i circuiti MotoGP sono sempre più tortuosi.
“Il lavoro che stiamo svolgendo ora e che si vedrà sulla Desmosedici GP6 – aggiunge Preziosi - mira a raggiungere un buon compromesso tra la prestazione sul dritto e quella in curva, pur sempre con un occhio di riguardo per il comportamento dinamico globale della moto piuttosto che alla sua velocità di punta”.
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