Massa: "qualcosa di speciale tra te e il circuito"
La tripletta turca! Quello appena trascorso è stato un weekend che ricorderò per molto tempo. Quando vinci per tre volte di seguito, vuol dire che c'è qualcosa di speciale tra te e il circuito. Mi sono sempre sentito a mio agio e molto forte su questo circuito, che è quello dove posso essere ogni volta il più veloce, ma ho anche vinto due volte in Bahrain, a Barcellona, in Brasile e voglio vincere anche sugli altri tracciati. Sicuramente lo scorso weekend avevo una grande macchina tra le mani e credo che sia il team che io abbiamo fatto un lavoro eccellente. E' davvero un posto speciale dove andare dove continuare a vincere.
Abbiamo visto che le qualifiche sono davvero importanti, direi vitali, per la gara della domenica, ma non direi che il mio giro di pole di sabato sia stato il migliore dell'anno. In Bahrain ho fatto una fantastica qualifica, con una macchina veramente potente che mi ha permesso di segnare il secondo giro più veloce, cosi come in Malesia dove ero in pole. Onestamente, mi sento piuttosto forte nelle qualifiche in generale. Se si guarda ai miei risultati del passato, ho sempre fatto delle buone qualifiche, quindi credo che quella in Turchia sia stata solo una delle mia serie di buone performance.
La parte più importante della gara è stata la battaglia con Lewis, anche se in realtà non è stata cosi dura come potrebbe sembrare ad uno spettatore occasionale. Fin dall'inizio il team mi ha informato che lui stava correndo con meno carburante di me, il che era abbastanza facile da intuire data la brevissima sosta di rifornimento. Mi ha ripreso subito ma questo poteva essere dato dal fatto che aveva 10 giri di carburante meno di me, che è l'equivalente di circa un secondo per giro. Era più veloce di me per il tempo esatto di ciò che noi chiamiamo l'effetto carburante. Sono stato competitivo con lui per tutta la durata della gara, perchè se si guarda la seconda parte della corsa, quando avevamo la stessa quantità di carburante, i nostri tempi erano uguali. La performance di Lewis è stata quella che ci si può aspettare da un pilota che corre "leggero". Ovviamente, sapendo che era più leggero e che si sarebbe fermato un'altra volta, non significa che l'avrei lasciato passare o che gli avrei reso le cose facili. Inoltre non avevo alcuna intenzione di distruggere la mia gara nella sola prospettiva di restargli davanti. Cosi quando mi si è avvicinato sfruttando la mia scia, mi ha superato come in un normale situazione di gara. Guardando la strategia non mi sono preoccupato troppo, perchè sapevo che avrebbe avuto la velocità per superarmi in quella fase. Cosi ho mantenuto la concentrazione e ho costruito il mio vantaggio quando Lewis si è fermato e poi lui mi ha raggiunto di nuovo. Comunque, dopo il suo secondo pit stop, abbiamo avuto la definitiva conferma che avrebbe fatto un'altra sosta, dato che aveva le stesse gomme usate prima e la regola vuole che il pilota debba usare entrambe i tipi di gomme durante le gare, anche se solo per alcuni giri. Era quindi evidente che avrebbe fatto una terza visita ai box per il cambio gomme e per il carburante necessario per arrivare a tagliare il traguardo. A questo punto, Lewis non era più in gico per la vittoria finale.
A parte mia moglie, c'erano mio padre e mia madre a Istanbul, è stato grande, perchè mi danno molto coraggio e ovviamente è stato fantastico celebrare la vittoria con tutti loro. I miei amici mi hanno raccontanto che le telecamere li hanno inquadrati spesso al box Ferrari e loro non lo hanno gradito molto, poichè volevano solo godersi la gara. Ok, ma bisogna capire che quello che i produttori mandano in onda non sono decisioni mie!
C'è stato un evento speciale al circuito di Istanbul al quale mi ha fatto piacere partecipare e che è stata la celebrazione di Rubens Barrichello che con questo Gran Prix di Turchia ha battuto il record di partecipazioni di Riccardo Patrese nei Gran Premi di Formula 1; per Rubens questa è stata la sua 257esima partenzas. Se voglio battere il record? Mi sembra una bella sfida. E' vero che amo le corse e che continuerò finchè potrò, non importa se avrò 27 o 37 anni. Finchè sarò un pilota competitivo, correrò. Quando non lo sarò più smetterò perchè non gareggio solo per la Formula 1, io sono qui perchè voglio vincere. Fintanto che mi sentirò in forma, competitivo e che il mio team mi darà la possibilità, io correrò. Ma nel momento in cui avrò anche solo un dubbio, smetterò; quindi non credo arriverò a battere quel record. Inoltre, negli ultimi anni i piloti sono cominciano in età così giovane che ci sarà modo per alcuni di loro di battere questo record senza per forza essere vecchi.
Ad ogni modo, dopo la vittoria, sono rimasto a Istanbul e sono andato in un locale in città. E' stata una notte davvero divertente. Mi piace Istanbul ed è stato particolarmente carino godermi la serata fuori con la gente turca, avendo vinto il GP di Turchia. Adesso, sono di nuovo a casa a Monaco e verso la fine della settimana andrò a Le Castellet, sulla costa sud francese, dove venerdi effettuerò alcuni test sul circuito Paul Ricard.
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