Baldisserri: "Così lavoriamo nel weekend"
VENERDI'
"Tenendo conto del fatto che il venerdì mattina le condizioni della pista sono molto diverse da quelle che i piloti troveranno poi in qualifica e gara si effettua una verifica dei sistemi di tipo funzionale. Si utilizzano principalmente gomme dure perché l'asfalto è ancora molto sporco, l'aderenza limitata, per cui si evita di distruggere le morbide.
La seconda sessione del venerdì, quella pomeridiana, serve a comprendere in quale direzione lavorare per quanto riguarda l'assetto di gara. Tendenzialmente i piloti procedono in maniera parallela, difficilmente ci sono differenze sostanziali fra il lavoro dei due, a meno che non sia stia sperimentando qualcosa, ma succede raramente (generalmente per gli esperimenti si utilizzano i test).
Al termine di ogni sessione si fanno delle check list, un rapido confronto a caldo con il pilota per verificare, con una lista di domande, il funzionamento delle singole componenti: dall'accelerazione alla consistenza in frenata, ai rapporti del cambio. Dieci minuti più tardi ci si confronta con Bridgestone per quel che riguarda le gomme. La scelta dell'assetto emerge dall'analisi incrociata delle risposte alle check list e dalle indicazioni del pilota.
Il venerdì, alle 18.30, il briefing con i piloti serve a fare il punto sul programma del sabato. La riunione poi continua in assenza dei piloti per discutere più approfonditamente degli assetti e della messa a punto. Si passa poi all?analisi delle check list per verificare motore, cambio, freni, il sistema vettura elemento per elemento. Chiude la giornata il meeting con la Bridgestone che consegna i dati relativi al comportamento delle gomme sulla macchina oltre ad una media dei dati degli altri team".
SABATO
"Nella terza sessione si effettuano dei long run per valutare l'assetto della vettura con benzina. Si simula quella che dovrebbe essere la condizione nella prima parte di gara. I team che generalmente non arrivano in Q3 ne approfittano per provare anche scarichi, mentre per gli altri è necessario trovare il giusto compromesso fra velocità sul giro e consistenza in gara. Nelle due ore che precedono la qualifica si incrociano i dati del venerdì e del sabato per individuare la strategia più efficace.
Fra la seconda e la terza qualifica si determina la strategia. Ai piloti viene sottoposta una finestra di giri buoni per effettuare la prima sosta. La precedenza nelle scelta ce l'ha il pilota che si è dimostrato più veloce in Q2. La differenza fra una strategia di tipo aggressivo e una di stampo conservativo è di 4/5 giri su circuiti ad alto consumo. Fino a 10 in tracciato con consumo più moderato. In Q3 ogni pilota effettua due run da tre giri ciascuno, uno dei quali cronometrato. A fine giornata, dopo le qualifiche, c'è un meeting con i piloti e poi uno per valutare gli ultimi accorgimenti e discutere dell'affidabilità. Si prendono in considerazione i dati storici, quelli eventualmente emersi dai test sul tracciato, i modelli di simulazione al computer che tengono conto delle differenti caratteristiche della vettura rispetto a quella dell'anno precedente".
DOMENICA
"Tre ore prima della gara c'è un ultimo meeting. Si prendono in considerazione quelli che possono essere i vari scenari di gara e, in funzione di questi, quale può essere il degrado delle gomme. La scelta delle gomme viene effettuata anche in base al meteo, delle temperature. Va poi considerata la posizione di partenza in griglia, i piloti che eventualmente sono davanti o intorno. Si ipotizzano strategie di partenza.
Sulla strategia di gara non si effettuano mai grosse variazioni in corsa, a meno che non si verifichi un grosso evento di disturbo esterno (incidenti, safety car, variazione improvvisa delle condizioni meteo). Dopo la gara c'è un debriefing. I piloti forniscono tutte le indicazioni sulla gara. Sul comportamento della vettura, il consumo delle gomme. Sono elementi molto importanti per creare uno storico e impostare le gare successive".
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