Raikkonen: "Il nostro obiettivo è la doppietta"
Eravamo caduti così in basso che il risultato raggiunto al Fuji ha assunto un significato molto particolare. Finalmente sono riuscito a partire dalla prima fila e a finire la gara, tornando a salire sul podio. La squadra era molto contenta dei punti portati a casa, che hanno consentito di riprendere il comando della classifica Costruttori.
Devo però dire che il secondo posto in qualifica e il terzo in gara non sono esattamente quello che volevo, anche perché avevo la chance di fare la pole e, soprattutto, di vincere domenica.
La squadra ha lavorato giorno e notte per migliorare la macchina ma il mio weekend, alla fine, non è stato diverso da tanti altri quest'anno. Trovare l'assetto migliore sembra dipendere troppo dalle condizioni meteo: sappiamo di avere il potenziale ma spesso sembra difficile trovare il modo di sfruttarlo al massimo. Continueremo comunque a provarci, sempre.
La partenza è stata buona. Ero davanti a tutti, come avevamo pianificato, e quando si entra in testa alla prima curva si dovrebbe rimanerci anche all'uscita. Non so cosa pensassero quelli alle mie spalle: hanno frenato così in ritardo che era inevitabile che succedesse tutto quel casino. E' stato un errore inspiegabile quello delle due McLaren, che mi ha praticamente estromesso dalla lotta per la vittoria nel Gran Premio del Giappone. Se fossi riuscito a passare indenne dalla prima curva avrei potuto vincere. Invece, mi sono ritrovato ancora una volta ad inseguire, spesso dietro a vetture più lente. Abbiamo fatto del nostro meglio ma non siamo mai riusciti a girare a lungo con la pista libera davanti. In pista ce l'ho fatta a passare Trulli e ce l'avrei fatta a superare anche Kubica al secondo pit-stop ma, nel giro di rientro, mi sono ritrovato Rosberg davanti che mi ha fatto perdere quei pochi secondi che poi sono risultati decisivi. Ho provato a superare Kubica in quel paio di punti del circuito dove i sorpassi sono possibili: ci siamo dati battaglia, nessuno dei due ha alzato il piede e così sono stato costretto ad andare largo alla curva Tre. Dopo, non era il caso di prendere ulteriori rischi: meglio portare a casa un importante terzo posto.
Certo, il risultato di domenica ha significato dire "sayonara" al titolo piloti anche se sapevo da Spa che non avevo più molte speranze. Lì avrei dovuto vincere perché avrei potuto ancora avere in mano il mio destino mentre dopo quel ritiro era ormai soltanto questione di tempo. E' da gennaio che ripeto che avrei fatto del mio meglio per rivincere il titolo e che, se non ci fossi riuscito, ci avrei riprovato l'anno prossimo: so come si fa a diventare campioni del mondo.
Ora andiamo in Cina. Vediamo cosa riusciremo a fare lì, dove l'anno scorso vinsi. Quello di Shanghai è un circuito impegnativo e mi piace molto. Il nostro obiettivo è la doppietta: farò del mio meglio per aiutare Felipe e la squadra a raggiungere gli obiettivi che sappiamo bene.
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