Massa: "Pressione zero"
Negli ultimi anni mi sono abituato a prepararmi per l'ultima gara della stagione a casa, qui a San Paolo. Cerco di godere al massimo di ogni giorno che posso passare nel mio Paese, anche alla luce del fatto che il prossimo anno ci sarà un'altra gara in calendario dopo quella di Interlagos e si dovrà viaggiare di più.
Sono arrivato in Brasile subito dopo la gara di Shanghai, un Gran Premio positivo per la Ferrari come squadra: i quattordici punti conquistati ci hanno infatti permesso di aumentare il vantaggio nella classifica Costruttori. Non altrettanto positivo è stato per me il risultato della Cina, in quanto ho perso altri due punti nei confronti di Hamilton: ora la strada si è fatta ancora più dura.
A Shanghai era abbastanza chiaro sin dalle prove del venerdì che la McLaren sarebbe stata difficile da battere. Avevamo visto che erano molto competitivi ma non si può mai sapere che tipo di programma si svolge il primo giorno quindi è sempre meglio concentrarsi sul proprio lavoro, mettendo a posto la macchina senza preoccuparsi degli avversari. Sabato il trend non sembrava mutare e allora abbiamo realizzato che in qualifica e in gara sarebbe stata molto dura. In certe circostanze, la F2008 sembra essere meno competitiva rispetto allo standard: vuoi per il tipo di tracciato o dell'asfalto o per il modo in cui lavorano le gomme. Lo stesso discorso peraltro è valido per tutte le squadre. Ad esempio, la McLaren era molto forte in Cina ma non lo era certamente altrettanto in Giappone o a Singapore. Il punto è che noi in quelle gare non siamo riusciti ad ottenere il massimo dei punti, una cosa che era nelle nostre possibilità.
So che c'è stato qualche commento negativo a proposito del mio sorpasso su Kimi nelle fasi finali della gara ma penso che siano venuti da parte di gente che non capisce esattamente come funzionano le cose in questo sport. La Formula 1 è uno sport di squadra e sia io che Kimi facciamo quello che è meglio per la squadra. Sicuramente ogni pilota vuole sempre finire davanti a tutti, non importa se si sta giocando al computer con gli amici o guidando una Formula 1. Tutti i piloti hanno però un contratto con le loro squadre, non corrono individualmente. Quando si è in lotta per il titolo con un solo pilota, con l'altro ormai fuori gioco, tutti i team si comportano allo stesso modo: cercano di mettere il pilota in lizza nella miglior posizione possibile per arrivare all'obiettivo. Questo fa parte dello sport.
Ora pensiamo all'ultima gara. E' vero, ho un compito ben più difficile di quello di Lewis per quello che riguarda la classifica ma il mio obiettivo per il weekend è molto più semplice: devo solamente pensare a vincere domenica pomeriggio, sperando che il mio compagno di squadra si piazzi alle mie spalle. La vittoria è l'unica cosa che ho in testa. Il resto non dipende da me e dovremo aspettare e vedere quale sarà il risultato per capire se e che cosa avremo vinto. Inoltre, potrò godere del supporto dei miei tifosi. I brasiliani amano la Formula 1, le corse e c'è un'incredibile passione in tutto il Paese. Mi piace correre in casa e penso di rendere qualcosina in più su quella pista. C'è bisogno di dire che sono molto motivato? Amo Interlagos, sono cresciuto lì e ne conosco tutti i trucchi e i segreti. Ci ho corso per la prima volta quando avevo otto anni, con un go-kart sulla pista che si trova nell'impianto. L'esordio sul tracciato di Formula 1 risale al 1998, quando correvo in Formula Opel, anche se non mi ricordo il risultato finale. La pista non è più così sconnessa perché, anno dopo anno, sono riusciti a sistemare l'asfalto. E' bello guidare su questa pista e per tutto il weekend c'è un'atmosfera davvero speciale: tutto l'evento è uno dei migliori della stagione secondo me.
Da quando sono in Brasile sto svolgendo la mia consueta preparazione fisica e passo un po' di tempo con la mia famiglia. Il cammino verso il Gran Premio comincia lunedì prossimo con il primo di una serie di eventi promozionali. Quel giorno infatti andrò in visita ad una scuola di San Paolo nel mio ruolo di ambasciatore dell'UNICEF. Mi piace fare queste cose, innanzitutto perché è sempre bello aiutare persone che ne hanno bisogno e poi perché mi dà una grande motivazione. Martedì e mercoledì avrò altri impegni, fra cui il lancio della Ferrari California al Salone dell'Automobile di San Paolo, e giovedì mattina la tradizionale conferenza stampa organizzata dal nostro partner Shell all'Hotel Transamerica. Poi si parte con il lavoro in pista.
Difficile dire che cosa accadrà nel Gran Premio del Brasile. Penso che la nostra macchina è sempre andata bene su questa pista e credo che sarà lo stesso anche quest'anno, qualsiasi siano le condizioni meteorologiche, tanto in qualifica quanto in gara. Sicuramente Lewis cercherà di mettermi pressione ma non credo che ci riuscirà perché non ho nulla da perdere. Ho il sostegno della mia gente e tutta la pressione sarà invece su di lui, se si pensa anche a quello che è successo lo scorso anno. Non vedo l'ora di arrivare all'ultima domenica della stagione.
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