Il giro dalla Cina di due Ferrari 612 Scaglietti partito stamattina da Shanghai
E’ un viaggio simbolico per molti aspetti: la Cina è infatti la nazione che molti indicano come emblema di questo secolo. Il suo sviluppo industriale ed economico la rende un’importante realtà per il mercato dell’auto ed è significativo che l’automobile più amata e sognata al mondo sia la prima a descriverne il perimetro. E’ anche significativo che sia un marchio italiano a far conoscere a giornalisti di ogni parte del mondo questo paese che, nella sua vastità, mescola modernità e tradizione, storia e futuro. Tra i messaggi portati anche quello dell’Anno Italiano in Cina, che sarà il 2006 e, sul parabrezza delle vetture, il simbolo di Torino 2006 per ricordare le prossime olimpiadi invernali.
Il “Ferrari 15.000 Red Miles” è stato reso possibile dalla collaborazione tra il Ministero dello Sport cinese ed il Gruppo Fiat che, con la sua ormai consolidata presenza in Cina, ha potuto ottenere le autorizzazioni necessarie a realizzare questo impegnativo evento.
Le due Ferrari Scaglietti, che avranno l’appoggio di Daily Iveco per il servizio ricambi e assistenza e il supporto di due vetture Fiat per gli accompagnatori, transiteranno oggi da Nanchino per portarsi ad est verso la Manciuria. Da Shenyang il Tour scenderà a Pechino per proseguire verso Golmud e quindi, attraverso il Tibet, fino a Lhasa. Dopo oltre 4.000 chilometri a quote superiori ai 4.000 metri, si continuerà lungo il deserto del Gobi fino a Kashi, la città più continentale del mondo, nonché celebre mercato della seta fin dai tempi di Marco Polo. Sempre attraverso il deserto, ma passando più a sud, le vetture torneranno verso Urumqi per proseguire lungo l’antica Muraglia fino a piegare a sud, nella zona tropicale, per giungere a Guangzhou, più nota come Canton. Da qui ritorno verso Shanghai, previsto per il 30 ottobre. Si alterneranno alla guida circa 40 giornalisti.
La cerimonia di partenza è stata molto spettacolare: a Tomorrow Square, alla presenza dei media e di numerosi clienti cinesi delle Ferrari, si sono svolti un balletto augurale e un simbolico rifornimento di benzina e olio da parte di Shell. Poi trasferimento verso Piazza del Popolo, dove è stato ufficializzato l’inizio dell’avventura. A Wei Hu, uno dei maggiori rappresentanti della Municipalità di Shanghai, è stato consegnato un Trofeo Ferrari in simbolo di amicizia.
La Ferrari ha oggi in Cina dieci punti vendita ed assistenza nelle città più importanti e sono sempre più numerosi i clienti che si avvicinano alle esclusive vetture di Maranello. Nel 2005 saranno un’ottantina le auto vendute ma è facile prevedere che, nello spazio di un paio d’anni, il mercato cinese per Ferrari entri a far parte dei primi cinque o sei a livello mondiale.
Al viaggio, la cui organizzazione è quanto mai complessa, contribuiscono, oltre a Fiat e Shell, anche Pirelli, che garantisce gli pneumatici adatti anche per i tratti più difficili del percorso; Puma; Alcoa, che produce i telai in alluminio della Scaglietti; Saima Avandero che ha curato le spedizioni e Xin Yu Watch & Clock, leader cinese nel settore dell’orologeria.
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