GP DI RUSSIA – ALONSO: “GARA DIFFICILE SUL PIANO DELLE EMOZIONI”
Come c’era da attendersi, nella conferenza stampa FIA di oggi l’umore dei protagonisti era piuttosto cupo. Sono trascorsi appena quattro giorni dall’incidente nel Gran Premio del Giappone in seguito al quale Jules Bianchi, pilota della Ferrari Driver Academy e del team Marussia, si trova ricoverato in ospedale in condizioni critiche. “È stata una gara molto difficile e ovviamente tutti i nostri pensieri sono per Jules”, ha iniziato Fernando Alonso, inserito nella sestina degli ospiti. “Abbiamo un grande rispetto per il nostro lavoro, ma dopo un incidente così non riesco a trovare le parole per descrivere come ci sentiamo. Ora siamo qui e anche questo fine settimana sarà molto difficile. Sono pronto a gareggiare, e a farlo per lui. Saremo professionali al massimo, ma la nostra mente sarà con lui ed è per lui che preghiamo”.
In effetti il campionato deve andare avanti e questo fine settimana si corre sul nuovo circuito di Sochi: “È sempre bello arrivare su una nuova pista perché costituisce una sfida per tutti, i piloti, gli ingegneri e le squadre” – ha detto il pilota spagnolo – “Le emozioni però sono ancora là, specialmente nella nostra squadra, perché siamo stati vicini a Jules in tutta la sua carriera. Lavoreremo nel miglior modo possibile, gareggeremo per lui per dimostrare che siamo forti. Sarà una gara difficile sul piano delle emozioni”.
Alla domanda su quali lezioni si possano trarre da quanto accaduto a Suzuka la scorsa domenica, Fernando ha lasciato intendere che è troppo presto per trarre delle conclusioni: “Dobbiamo lasciare che gli incaricati facciano le loro analisi, noi come piloti metteremo sul tavolo ogni idea che abbiamo”. L’incidente di Bianchi ha riportato d’attualità le discussioni sulla possibilità che la Formula 1 possa adottare un abitacolo chiuso, simile a quello dei jet da combattimento, in modo da ridurre il rischio di infortuni alla testa. “Sono d’accordo che dovremmo almeno provare questa idea” – ha detto Fernando – “Siamo nel 2014, abbiamo la tecnologia, come si vede dagli aeroplani di ultima generazione. Perché allora non pensarci? Negli ultimi anni tutti gli incidenti più gravi negli sport motoristici sono stati caratterizzati da infortuni alla testa. Per quanto mi riguarda, nel 2012, sarei potuto morire alla curva 1 (di Spa-Francorchamps) se l’altra vettura fosse passata dieci centimetri più vicino alla mia testa. Se la tecnologia c’è di certo, non la escluderei a priori”.
Per quanto riguarda il finale di stagione, con quattro gare ancora da disputare, Fernando si è detto d’accordo con chi gli diceva che la Ferrari deve continuare a puntare al podio: “Abbiamo alzato il ritmo e nelle ultime gare siamo stati via via più competitivi, ma abbiamo perso alcune buone opportunità. Faremo del nostro meglio nelle rimanenti gare anche se la squadra è ancora in stato di choc per quello che è accaduto a Jules e siamo tutti preoccupati per lui. È tempo di stare uniti e di portare a casa un buon risultato: lo faremo per fargli onore, e ce la metteremo tutta in questo fine settimana”.
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