GP DEL BRASILE – QUESTIONE DI GRADI
Il fatto che oggi, al contrario di quanto era atteso all’inizio della settimana, la difficile pista dell’autodromo José Carlos Pace sia rimasta asciutta in entrambe le sessioni di prove libere è stato un grande bonus per tutti i team. Anche senza pioggia, infatti, gli ingegneri e i piloti hanno vissuto una giornata impegnativa, nella quale si sono dovuti destreggiare con diversi altri fattori importanti. A cominciare dall’asfalto, rifatto su tutti i 4.309 metri del circuito, il secondo più corto della stagione dopo Monaco: a guardare la pista, sembra che gli sia stata data una mano di vernice nera. Il colore è quasi brillante da quanto è intenso e catalizza il calore al punto che, nella seconda sessione, la temperatura del manto ha raggiunto la quota record di 57 gradi, circa 20 in più rispetto al mattino.
Il grip è stato accettabile fin dall’inizio e il tracciato si è evoluto per tutto il giorno. Durante il lavoro in pista, però, sono emersi dei problemi di graining, degenerati in certi casi fino al brlistering (la formazione di bolle sul battistrada), il tutto complicato, nella seconda sessione, da una serie di bandiere rosse proprio nel momento in cui si stavano effettuando i long run. Risultato: la maggior parte dei piloti non è riuscita a raccogliere i dati che si sperava di ottenere su entrambi i tipi di mescola portati in Brasile dalla Pirelli, le Medium e le Soft. Una delle bandiere rosse è stata causata dalla F14 T di Fernando Alonso, fermatasi in fiamme a causa della rottura della power unit quando mancavano una ventina di minuti al termine della sessione. A questo punto della stagione, tutte le squadre girano al venerdì con propulsori usurati allo scopo di salvaguardare le unità fresche per le fasi fondamentali del weekend (qualifiche e gara). Dunque per la Scuderia si è trattato di qualcosa di fastidioso ma di non troppo pesante in termini di tempo perso e, soprattutto, a livello regolamentare, dal momento che per Fernando non ci saranno penalizzazioni. Per quanto riguarda Kimi, questo venerdì la F14 T si è comportata proprio come piace a lui.
Se sarà asciutto anche domani, nell’ora conclusiva di prove libere tutti i team cercheranno di completare il lavoro sui long run per valutare le prestazioni delle gomme; se invece pioverà allora si aprirà una partita completamente diversa, da giocare su una pista sulla quale il drenaggio e il deflusso dell’acqua sono sempre stati un problema. Asciutto o bagnato, comunque, le qualifiche di domani pomeriggio promettono di essere molto emozionanti perché, come accade in tutte le piste corte presenti in calendario, anche il traffico, specialmente in Q1, potrà risultare una variabile con la quale dover fare i conti.
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